“Giochiamo d’anticipo”: si chiama così il cortometraggio al centro della campagna omonima, realizzata da Famiglie SMA e dall’Osservatorio Malattie Rare per sensibilizzare sull’importanza dello screening neonatale nella diagnosi dell’atrofia muscolare spinale.

E l’elemento su cui fa leva la campagna, vale a dire l’importanza della prevenzione, è lo stesso messo in scena nei brevi cortometraggi interpretati dagli attori Michela Giraud e Fabrizio Colica, uno dei due fratelli del notissimo duo comico romano: attraverso le disavventure dei due protagonisti, infatti, il video riesce a comunicare con ironia e leggerezza l’urgenza di dover portare a termine un compito particolare. Nel caso della campagna, quello di effettuare il test nei primi giorni di vita del bambino, quando la malattia non ha ancora arrecato danni permanenti.

“Con questa nuova campagna che punta sulla comicità di due attori romani popolari su YouTube”- racconta Daniela Lauro, presidente di Famiglie SMA- continua il filone di comunicazione in “chiave comica” che abbiamo inaugurato con lo spot di Checco Zalone. Ci rivolgiamo a persone che stanno per vivere la gioia di un figlio, non dobbiamo spaventarli, al contrario dobbiamo far capire che il neonato avrà un’opportunità in più di salute”.

“Quando si parla di salute occorre che le persone siano informate, e questo vale a maggior ragion quando si parla di bambini e di genitori che devono scegliere per loro” spiega Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore di Osservatorio Malattie Rare. Con questa campagna abbiamo voluto affiancare la tradizionale attività di consenso informato con qualcosa di più popolare, che raggiungesse un pubblico più ampio: la corretta comunicazione può fare molto per promuovere misure di prevenzione, anche secondaria”.

E infatti Fabrizio Colica, protagonista di questa campagna, conclude commentando la propria partecipazione ai cortometraggi: Partecipare a questo progetto mi ha emozionato molto: spesso lavoriamo sull’ilarità, invece addentrarmi in un tema così serio ma così importante ha lasciato il segno”.