Una richiesta di prestito su otto riguarda la cessione del quinto. La pandemia prima e l’instabilità dei prezzi dovuti al conflitto russo, hanno costretto le famiglie italiane a rifugiarsi in questa formula dai tassi più convenienti, con durata maggiore e dall’istruttoria più semplice. Una recente indagine compiuta su 10 mila famiglie italiane, effettuata dall’Osservatorio di Soluzione Prestito, azienda leader nel campo dei Prestiti Online e della Cessione del Quinto, ha svelato l’identikit di chi ricorre a questo strumento finanziario.
“Il 34,3% di chi richiede la cessione del quinto -spiega Corrado Fera, Direttore Generale di Soluzione Prestito -vive al Nord e, in particolare, nelle regioni orientali. Il 33,5% vive nel Centro-Italia, mentre è del Sud, isole comprese, il restante 32,2%. Percentuali che sono in linea con le nostre aspettative. La cessione del quinto è uno strumento che si rivolge, in particolare, ai pensionati, dipendenti pubblici e privati, un rapporto, a tempo indeterminato, che ovviamente nel Meridione non è sempre possibile”.
Del Nord-Est, uomo, età media 52 anni, questa in linea generale la figura che si rivolge ai consulenti del credito per ottenere un supporto economico: “Prestiti che ultimamente -dice il Direttore Generale di Soluzione Prestito- sono necessari per pagare le bollette arretrate, le rate del mutuo o per acquistare l’auto con rateizzazione decennale. Insomma, oggi gli italiani hanno bisogno di liquidità e concretezza per sopperire alle difficoltà quotidiane e non per togliersi ‘qualche sfizio’, come avveniva in passato”.
L’ottenimento della somma di denaro richiesta con un piano d’ammortamento a lungo termine, sicuramente sostenibile e la presenza di un’assicurazione sono gli elementi che spingono i nostri connazionali verso la richiesta della cessione del quinto: “Abbiamo notato che la CRIF, ovvero la Centrale Rischi Intermediazione Finanziaria, è diventata ormai uno spauracchio per gli italiani. Il ritardo nel pagamento di una rata, cosa comune in questa fase storica, impedisce spesso l’ottenimento di liquidità.
La cessione del quinto è d’aiuto perché si basa su meccanismi diversi: la rata è trattenuta automaticamente dallo stipendio o dalla pensione. Per quanto concerne l’assicurazione, questa è prevista per legge -ricorda Fera- e, con essa, si gestisce il rischio vita e il rischio impiego, ovvero si occupa di rimborsare il prestito in caso di licenziamento o in caso di premorienza. In quest’ultimo caso si evita inoltre che il debito scaturito dal prestito ricada sulle spalle degli eredi. Non è inoltre da sottovalutare la rapidità dell’intero processo: adesso grazie alla diffusione, ormai capillare, della firma digitale e dello SPID l’ottenimento del finanziamento diventa ancora più veloce”.