È stato inaugurato venerdì 18 novembre il primo SMI Lab di SMI Technologies and Consulting: una nuova tipologia di evento che vede il coinvolgimento diretto di CIO, CTO e IT manager di aziende private e pubbliche. A loro disposizione per mezza giornata consulenti SMI e brand partner tecnologici dell’azienda, per testare nuove tecnologie in una serie di occasioni di confronto durante le quali verranno affrontate problematiche reali dei clienti.

Quattro appuntamenti, dalle ore 9-13 circa, in un contesto interattivo nel quale a un numero volutamente contenuto di partecipanti viene offerta l’opportunità di sperimentare nuove tecnologie e discutere le proprie esigenze e problematiche più comuni nell’ambito della cybersicurezza.

I prossimi tre incontri saranno il 2 dicembre con Delinea; il 26 gennaio con Lenovo e a febbraio con Dynatrace.

Data breach e attacchi hacker sono stati i temi affrontati nel primo appuntamento del quale è stato protagonista il partner tecnologico WatchGuard, con gli interventi di Alessandro Vannini di Ethical Hacker Italiani e Stefano Arduini, Sales Engineering WatchGuard. È stata questa l’occasione per ribadire l’importanza di sensibilizzare gli utenti finali, siano essi dipendenti di un’azienda o di un ente pubblico, sul tema della cybersicurezza.

È stata questa l’occasione per ribadire l’importanza di sensibilizzare gli utenti finali, siano essi dipendenti di un’azienda o di un ente pubblico, al tema della cybersicurezza.

“La formazione tecnica è fondamentale, ma più di questa è centrale che si affermi una vera e propria cultura della cybersicurezza” – ha dichiarato Gioacchino D’Amore, Channel Account Manager di WatchGuard.

Ad avvalorare questo concetto ci sono i dati illustrati da Alessandro Vannini, in base ai quali oggi sono due i principali modi per bucare un’azienda: per il 95% dei casi, tramite zero day e mancanza di protezioni sui servizi esposti, per il restante 5% tramite il furto di credenziali che involontariamente siamo noi utenti ad offrire al cyber criminale di turno. Il fattore umano è stato il concetto centrale ribadito più volte nel corso di questo primo appuntamento. Tanto più siamo consapevoli dei rischi che corriamo, tanto più siamo pronti a mettere in sicurezza la nostra vita privata e lavorativa, evitando di dare nostre chiavi di accesso a estranei. A maggior ragione nel contesto attuale, sempre più interconnesso ma al contempo indebolito da uno scenario geopolitico rivoluzionario, il cyber crime è diventato un tema all’ordine del giorno. L’obiettivo di SMI, insieme con i suoi partner, è proprio quello di far crescere nella stessa misura e ancor di più il tema della cybersicurezza. 

“Attraverso i laboratori WatchGuard, abbiamo notato che nell’ultimo periodo, a causa della guerra, c’è stato un aumento esponenziale degli attacchi cyber di qualsiasi tipo, in particolare phishing, e rivolti a chiunque privati, PA e aziende – ha riportato Stefano Arduini, Sales Engineering WatchGuard.

“La cyber security oggi ha un’importanza elevatissima sia per le pubbliche amministrazioni sia per le aziende private, ed è il trend e anche la professione del futuro. Il problema principale è che in Italia non abbiamo ancora un tessuto infrastrutturale adeguato quindi bisogna partire dal basso, partire con umiltà cercando di far crescere il sistema di infrastrutture del Paese, partendo dalla sicurezza delle pubbliche amministrazioni che spesso non hanno nessuna copertura, per passare poi alla formazione delle persone sia di quelle adibite alla sicurezza che anche delle semplici persone che operano, perché poi sono quelle che il 99% delle volte fanno passare i virus per mancanza di formazione” – ha affermato Alessandro Vannini, Ethical Hacker Italiani- “Conoscere le proprie paure e saperle gestire deve diventare un’azione quotidiana che ciascuno di noi deve compiere. L’ethical hacker punta proprio a fare questo, ti fa scoprire le tue vulnerabilità, gioca con queste mostrandoti cosa potrebbe accadere se si scegliesse di non curarle e ti fornisce gli strumenti adatti per superarle e respingere qualsiasi minaccia” – ha concluso Vannini.

“Attraverso lo SMI Lab vogliamo mostrare due cose: la nostra competenza e qualità tecnica, e WatchGuard ne è un esempio; il nostro approccio verso i clienti che non è solo ed esclusivamente commerciale ma è soprattutto umano” – ha dichiarato Stefano Tiburzi, Co-founder di SMI Technologies and Consulting“Per i nostri clienti non siamo semplici consulenti, noi ci affianchiamo a loro quotidianamente per mostrargli tutte le evoluzioni possibili delle loro attività ed il modo migliore per realizzarle in maniera sicura”- ha proseguito Tiburzi.