Una serie di suggerimenti alle istituzioni europee per il sostegno alle startup nella crisi legata al Covid-19: è l’iniziativa lanciata oggi da Roma Startup– l’associazione che riunisce e mette a confronto i protagonisti dell’ecosistema romano dell’innovazione- insieme con France Digital, Allied for Startups, Coadec, German Startups Association e Scale Ireland.

Un vero e proprio coordinamento internazionale di analisi della situazione delle startup legata all’emergenza coronavirus e di misure di aiuto a livello europeo.

“Esortiamo le istituzioni europee a prendere in considerazione le esigenze specifiche delle startup, che non si concentrano solamente sul finanziamento bancario” si legge nel comunicato- “Le startup sostenute dal venture business e basate sulla ricerca e la sperimentazione innovativa sono spesso e per definizione imprese in perdita fino a raggiungere il loro obiettivo di trasformazione di un mercato, che può rappresentare anche un periodo molto lungo”.

E continua: le startup in fase iniziale (definite Early Stage, cioè – nella grammatica dell’ecosistema startup – che stiano attraversando le tre fasi di finanziamento denominate “pre-seed”, “seed” e “Series A”) con i molti intrinseci rischi di insuccesso sono soggetti particolarmente a rischio. Questo perché molte di loro non dispongono ancora di entrate, non beneficiano di misure di sostegno fiscale e dipendono da nuovi round di finanziamento che potrebbero essere posticipati. Le soluzioni europee previste per le PMI devono quindi essere calibrate per le startup.

Finora, le istituzioni europee hanno agito prontamente ed efficacemente con:

  • € 164 milioni assegnati dal programma EIC Accelerator alle startup che attualmente sviluppano tecnologie che potrebbero aiutare a combattere l’epidemia di COVID-19;
  • un pacchetto di misure da $ 37BN destinato a mitigare l’impatto socioeconomico di Covid-19, incluso l’anticipazione di € 1BN dal bilancio dell’UE per garantire, al Fondo europeo per gli investimenti, un incentivo che incoraggi le banche a prestare alle PMI colpite nei diversi settori. Suggerimento alle banche di intervenire sull’iniezione di liquidità da aprile 2020;
  • Programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) da 750 miliardi di euro della BCE.
  • L’adozione di un quadro temporaneo per consentire agli Stati membri di utilizzare la piena flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia nel contesto dell’epidemia di COVID-19.

Tuttavia, potrebbe essere necessario completare tali misure: le startup chiedono una spinta coordinata agli ecosistemi dell’innovazione in tutta Europa.

 

IN CHE MODO I GOVERNI NAZIONALI POSSONO AIUTARE LE STARTUP?

Le associazioni coinvolte, quindi, hanno fatto crowdsourcing delle migliori pratiche nazionali emerse in risposta allo scoppio del Covid-19, suggerendo che il prossimo semestre europeo potrebbe mappare tali iniziative e avviare un approccio coordinato per le startup.

Per la descrizione delle singole misure nel dettaglio, vi rimandiamo alla pagina Linkedin di Roma Startup.