Schoolr: migliora il tuo rendimento scolastico

Continua la prima giornata di Rome Startup Week ed incontriamo Cristiano Scarapucci, CEO di Schoolr, la startup che grazie alle nuove tecnologie ed alla qualità certificata dei suoi docenti vorrebbe migliorare il mondo della formazione.

 

Cristiano, quando nasce il vostro progetto?

La vision nasce nel 2013, ma la società l’abbiamo fondata nel 2017; ora siamo sette soci, competenze diverse che ci permettono di gestire in maniera agile un progetto così complesso. Solo per citarne alcuni, Sebastiano Dioniosi è COO del gruppo, io sono il CEO, Lauro Lauri è il nostro CFO, e poi c’è Antonio Raimondo che è il nostro CTO. 

 

Quali sono stati gli step che avete superato per arrivare dove siete oggi?

La vision è stata la mia, quindi il mio primo impegno è stato cercare di trovare a Roma i giusti partner sia dal punto di vista tecnologico che economico.
I primi luoghi dove ho fatto networking sono stati la LUISS e Sapienza; successivamente ho partecipato ad Innovation Lab ma il mio progetto non è stato accettato.

La fine? No, un nuovo inizio… Insieme a tutti i progetti che sono stati respinti da LUISS abbiamo deciso di creare un nostro LAB esterno, abbiamo fatto network, ci incontravamo al Parco degli Aranci dove abbiamo analizzato una per una tutte le idee che avevamo. Abbiamo deciso di dividerci in due gruppi e portarne avanti due, una di queste fu Schoolr.

Dopo poco tempo i team si sono sciolti, non siamo riusciti a condividere questo percorso per molto tempo; ero comunque determinato ad andare avanti con la mia idea.

Sebastiano Dionisi era uno dei ragazzi che ho conosciuto in questa occasione, l’ho contattato nuovamente ed abbiamo deciso di andare avanti insieme.

Siamo arrivati in Svizzera, con l’obiettivo di sviluppare lì, il nostro business plan; una società Elvetica ci ha proposto di presentare la nostra idea ad una importantissima realtà italiana del settore della formazione universitaria.

La mia presentazione si centrava sul concetto che se quella realtà non avesse condiviso, una idea pedagogica e di business come la nostra, sarebbe di li ad un anno fallita.
La cosa non venne presa bene naturalmente e l’accordo non si chiuse.

Dopo meno di un anno la mia previsione si rivelò attuale.

Da quel momento abbiamo deciso di iniziare a cercare fondi per conto nostro e di sviluppare il progetto in “house”.

 

Quali sono state le principali criticità che avete affrontato fin ora?

A differenza di quello che si dice il Sistema Italia ci ha aiutato, personalmente non considero il nostro Paese così proibitivo per una persona che abbia voglia di avviare un progetto da zero.

 

Riuscite a definire Schoolr in una frase?

Schoolr connette studenti e docenti di qualità per svolgere lezioni e ripetizioni online.

 

Quale è il vostro obiettivo finale?

Vogliamo connettere, migliorare e semplificare il mondo della formazione grazie alle nuove tecnologie ed alla qualità dei docenti selezionati dal nostro network.

 

Per maggiori informazioni sul progetto potete consultare il sito www.schoolr.net