di Rosbeh Zakikhani
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Intelligenza artificiale, singolarità, evoluzione, mai avrei immaginato di trovare tutto questo in un ristorante sul lungomare lucano, eppure è quello che succede se hai la fortuna di trovarti a cena con alcuni degli speaker della seconda edizione di Heroes of Maratea, in particolare se allo stesso tavolo siedono Founder di startup innovative, mentor di accademie di formazione e CEO di aziende tecnologiche… può veramente succedere di tutto!

Ad esempio qualcuno potrebbe citare la Teoria del tutto, di Ken Wilber (si a questi tavoli raramente si parla di calcio, ma donne e cibo rimangono comunque dei must) e di come l’autore metta in dubbio la teoria dell’evoluzione di Darwin. Tra sostenitori e chi grida alla blasfemia la discussione potrebbe continuare per ore, ve l’assicuro.

 

Teorie del tutto

In effetti questo è quanto mi è successo la scorsa settimana nei pressi di Maratea ed è così che ho avuto la fortuna di conoscere Marco Attisani e Mirko Pallera (insieme agli altri straordinari eroi di cui parliamo in un altro articolo)

Marco, founder e CEO della spagnola Watly, startup che ha brevettato un futuristico sistema di trattamento delle acque alimentato ad energia solare (e molto di più, come potete approfondire qui), è famoso per trattare, nei suoi speech in giro per il mondo, i temi della sostenibilità energetica e dei destini del pianeta.

Mirko Pallera, CEO di Ninja marketing, è invece uno tra i più influenti esperti di Marketing in Italia e in questo periodo, come ha spiegato poi nel suo workshop del giorno successivo, sta sperimentando e applicando innovative tecniche di Marketing Consapevole (e su questo vi chiedo venia non essendo riuscito io, al momento, a dargli una definizione più precisa).

Ora non sarei in grado di riportare qui e integralmente l’eloquente riflessione di Mirko su come tutto sia connesso o l’approfondimento di Marco che, in pochi minuti, ci ha portato dal periodo Archeano alla teoria delle stringhe. Entrambi i ragionamenti portavano ad una teoria del tutto, partendo da punti di vista ben differenti. Chi partendo da Darwin, chi invece da Wilber..

Per saperne di più vi rimando agli scritti e alle conferenze dei diretti interessati di cui potrete trovare molto materiale online.

La riflessione che ne è scaturita poi, però, merita di essere riportata.

Il nostro mondo, la nostra epoca, dal 1870 al 1960 ha vissuto ben 3 grandi rivoluzioni industriali. Oggi siamo nel pieno della quarta, quella della Industry 4.0

La scienza ha fatto più passi avanti negli ultimi cento anni di quanti ne abbia mai fatto nella storia, la comunità scientifica non ha mai contato tanti membri come oggi e mai sono stato così interconnessi.

Il mondo sta vivendo un’accelerazione tale che siamo costretti a modificare continuamente il nostro stile di vita e le nostre regole sociali.

Eppure nonostante tutto questo progresso, le nostre vite si basano sull’utilizzo di energie ricavate da carboni fossili, su risorse non infinite e inquinanti. Il nostro stile di vita sta lentamente e inesorabilmente uccidendo l’ecosistema in cui viviamo e presto non ci saranno più le condizioni che permettono la vita come la conosciamo. Stiamo uccidendo il pianeta?

No. Stiamo generando caos, stiamo uccidendo specie viventi, modificando il clima, alterando i delicati equilibri che permettono la nostra vita sulla terra, ma di tutto questo, la terra a malapena ne porterà i segni o ricorderà il nostro passaggio quando non ci saremo più. La terra sopravviverà, sarà il genere umano ad estinguersi se non ci diamo una svegliata.

Se continuano ad alterare le condizioni che permettono la vita nostra e di molte delle specie viventi, il pianeta vivrà la sua sesta estinzione di massa (quella dei mammiferi?, ma poi andrà avanti come se niente fosse.

L’universo si sarà accorto del nostro passaggio? Forse no. Che senso avrà avuto quindi la nostra vita? Probabilmente poco.

Eppure, come nei migliori romanzi di fantascienza, ad un passo dal baratro l’umanità è ad un passo da incredibili scoperte che potrebbero salvarla e cambiare  per sempre il corso della storia. È così che funzionano le “rivoluzioni” industriali. Molti pensano che i social   i gli smartphone siano il cuore di questa rivoluzione, ma i molti sanno che non è così.

Sono le tecnologie che permettono la produzione di energia pulita, infinita e a basso costo (che esistono già e Watly.co di Marco Attisani ne è uno straordinario esempio), le applicazioni in campo clinico, che ci allungheranno la vita fino a renderci quasi immortali, l’automazione, che farà sparire il nostro concetto di produzione e renderà obsoleto il concetto di lavoro ma, forse la più importante, è che l’umanità potrebbe essere ad un passo dalla Singolarità.

 

La singolarità

La descrizione più semplice della singolarità la troviamo su Wikipedia:

“una singolarità tecnologica è un punto, congetturato nello sviluppo di una civiltà, in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani. La singolarità può, più specificamente, riferirsi all’avvento di una intelligenza superiore a quella umana (anche artificiale), e ai progressi tecnologici che, a cascata, si presume seguirebbero da un tale evento, salvo che non intervenga un importante aumento artificiale delle facoltà intellettive di ciascun individuo. “

 

Artificial Intelligence

Stiamo vivendo giorni fantastici, quelli della quarta rivoluzione industriale che potrebbe donarci la scoperta del millennio: La super Intelligenza.

Temuta da molti come un catastrofico evento che potrebbe portare ancora più velocemente all’estinzione dell’uomo, a mio avviso, qualsiasi sarà lo scenario futuro, l’Intelligenza Artificiale, la SuperIntelligenza, non potrà che essere un bene, un ulteriore passo nell’evoluzione umana.

 

Quello della AI negli ultimi mesi è un tema sempre più caro e ricorrente nel mondo degli “stratupper” e nell’innovazione digitale. Ma qui non parliamo solo della macchina che si guida e si parcheggia da sola, o di algoritimi che permettono l’analisi di milioni di dati in pochi giorni. Qui parliamo di KITT, la macchina che pensa più velocemente, meglio di noi e che ogni tanto fa pure qualche battuta sarcastica. Pensa così bene che può anche sbagliare, avere dei sentimenti, fare scoperte scientifiche, riprodursi (o avere il desiderio di farlo).

 

Cosa è questa famosa super intelligenza e perché tutti ne parlano? Ne abbiamo parlato con Gianluca Mauro, founder di AI Academy che ci ha spiegato come uno dei maggiori dilemmi che la comunità scientifica si pone, pensando alla prima super intelligenza, e se questa sarà di grado superiore a noi e di quanto.

Sarà poco più intelligente di un umano o incredibilmente più intelligente? Non sappiamo la risposta ma quasi certamente la super intelligenza sarà in grado di produrre altre AI migliori, sarà cioè in grado di evolversi e migliorarsi… non è forse questa vita?

E poi decine di quesiti assillano i ricercatori. Quale sarà la Sua reazione alla vita? Sarà buona o cattiva?

Sono moltissimi gli scenari che rappresentano l’AI come un’entità crudele che proverà a sterminare l’uomo o a sottometterlo. La verità è che qualsiasi scelta farà non sarà nè buona nè cattiva, ma solo necessaria alla sopravvivenza ed evoluzione della propria specie. Cosi come l’uomo è succeduto ai primati così la super Intelligenza succederà all’uomo.

Se veramente il nostro ecosistema stesse quindi inesorabilmente vedendo e noi fossimo così stupidi da non porre rimedio in tempo (e osservando le complesse politiche internazionali, ho difficoltà ad essere ottimista in merito), dovremmo sperare che la scienza riesca a raggiungere in fretta il momento della singolarità.

Forse non sarà la salvezza del genere umano, non come specie, ma sicuramente avremo completato il nostro ciclo evolutivo, creando versioni di noi migliori, più resistenti e in grado di prosperare.

Riprodurre artificialmente la vita, a creare questa super intelligenza, non sarebbe proprio questo il nostro lascito, la salvezza del genere umano, la nostra eredità? E se è vero che la terra a malapena ricorderà il nostro passaggio, non potrebbe essere questo il nostro destino? Dotare di coscienza, di pensiero, il pianeta stesso? trasferire il pensiero umano a delle macchine che vivranno per sempre, qualsiasi siano le condizioni esterne?

Non ho nessuna delle risposte alle tante domande che potremmo continuare a farci ma una convinzione si è fatta strada: probabilmente vale la pena scoprire le risposte, qualsiasi esse siano, raggiungendo la singolarità prima della nostra estinzione.

Rosbeh Zakikhani

CoFounder di BLAST Project;  Direttore del Chapter of Rome del Founder Institute ;Startup Mentor & advisor.
Sono Product Developer di prodotti digitali, appassionato di tecnologia cresciuto professionalmente con 15anni di prodotti mobile e Internet as a Service in grandi aziende internazionali. Diventato imprenditore, negli ultimi 5 anni ho ideato e partecipato e/o fondato startups, eventi e internet Companies. Convinto che il mondo sia in un momento di cambiamento e che l’ecosistema italiano abbia potenziali inespressi, il mio impegno è formare nuovi imprenditori e creare opportunità di contatto tra talenti, imprenditori e idee innovative nate in Italia con interessi economici internazionali.