Arriva la Fase 2 anche per il campionato di calcio, che potrebbe decidere classifica e prossima stagione con l’aiuto di un modello matematico 

La classifica finale di un campionato di calcio decisa da un algoritmo: per la prima volta nella storia del calcio, infatti, l’uso della tecnologia potrebbe decidere non una singola partita ma addirittura un’intera stagione. È quello che potrebbe accadere al campionato italiano 2019/20 che riprenderà sabato 20 giugno- in un’insolita versione estiva per la precedente sospensione legata al lockdown-, nel caso in cui fosse necessario un nuovo, e stavolta definitivo, stop. 

Per i puristi del gioco è salvo almeno lo scudetto, che non sarà assegnato in caso di utilizzo del fatidico algoritmo messo a punto dalla FIGC: la matematica interverrà solo come estrema ratio nella composizione della classifica finale. Questo perché il calcio è lo sport che probabilmente ha resistito più di tutti all’invasione tecnologica: il fatto che sia uno sport di squadra e di contatto ha sicuramente aiutato a rallentare il processo di evoluzione in tal senso, e il dubbio e l’interpretazione fanno ancora parte di questo sport, così come il fascino dell’imponderabile e dell’imprevisto. 

UNA NUOVA ERA ANCHE PER IL CALCIO– La nuova emergenza mondiale, unica nella storia per dinamiche e contesto, ha dato una spinta decisiva alla digitalizzazione dello sport, del calcio in particolare. Se prima di marzo 2020 la VAR e i vari sensori di porta avevano aperto la strada verso un nuovo modo di concepire e gestire non solo il gioco ma anche il mondo del calcio, con il blocco totale e immediato dei vari campionati si è arrivati ad una sorta di fase 2 dello sport più seguito al mondo. 

LA FASE 2– Nella Fase 2 del calcio, le sorti di un’intera stagione potrebbero essere decise tramite calcolo matematico (qui spiegato benissimo, con tanto di formula). L’algoritmo si basa su alcuni parametri che generano a loro volta un risultato basato non solo sul risultato sportivo ma sulla combinazione di alcuni specifici risultati ottenuti nello svolgimento della competizione sportiva. In questi termini il cosiddetto ‘match decisivo’, la partita da ‘dentro o fuori’ perderanno gradualmente valore in virtù di somme e combinazioni. 

Abituarsi a un nuovo mondo, a una società regolata da nuovi parametri, potrebbe significare abituarsi anche alla possibilità di vedere assegnata la vittoria di uno scudetto tramite l’utilizzo di un algoritmo matematico. Avrebbe senso? E ancora, sarebbe affascinante come lo è stato finora? Quanto cambierebbe il suo peso sociale ed economico? Quanto sarebbe attrattivo uno sport costretto ad affidare il risultato finale a un calcolo anziché alla prestazione sportiva in senso stretto?

Queste sono le domande a cui società, tifosi e tutti gli attori coinvolti in un giro di affari miliardario a livello mondiale si troveranno a dover rispondere prossimamente.