Sarà il Parco Internazionale delle Sculture di Catanzaro il nuovo scenario e terreno di sperimentazione di Altrove, il festival che avrà luogo mercoledì 7 e giovedì 8 agosto. Una sesta edizione che arriva dopo un percorso in crescita che ha portato la manifestazione di Arte Pubblica ad essere considerata dalla critica come una delle più influenti in Europa.

Il Parco Internazionale delle Sculture è una collezione di straordinario interesse artistico, creata a partire dal 2005 come epilogo delle mostre organizzate nelle sale del Museo Marca e all’interno del Parco Archeologico di Scolacium, e vanta lasciti del calibro di Daniel Buren, Mauro Staccioli, Antony Gormley, Michelangelo Pistoletto, Jan Fabre, Dennis Oppenheim.

Dopo cinque anni di azioni nella città calabrese, la realizzazione di più di cinquanta opere d’arte pubblica e la produzione dell’autorevole mostra “PGSD | Post Graffiti Stress Disorder”, presentata la scorsa edizione al Museo Marca, quest’anno Altrove porta a Catanzaro il dibattito internazionale sul fenomeno artistico più potente e consumato dell’ultimo mezzo secolo. “Gli artisti della generazione di cui parliamo hanno un rapporto privilegiato con lo spazio, e con un tipo particolare di spazio (quello spazio antropocenico che risulta dall’urbanizzazione impazzita del mondo): essi vi sono nati, artisticamente, in quello spazio, e da artisti ne sono i testimoni più diretti, possono cioè coglierne aspetti difficilmente accessibili ad altri” dice Vittorio Parisi, che insegna Estetica nel dipartimento di Visual Arts dell’Université Sorbonne Paris 1, nel suo intervento in risposta all’invito al ciclo di incontri. Una residenza il cui scopo è la produzione di pensieri, testi e azioni, che metterà a confronto artisti, curatori, ricercatori, giornalisti del settore, invitati a scontrarsi e a incontrarsi intorno a un tavolo circolare posto all’interno delle prestigiose sale del Museo d’Arte Moderna di Catanzaro.

Se, da un lato, le istituzioni continuano a promuovere operazioni artistiche superficiali, talvolta indecorose, dall’altro, avanza una generazione di artisti controversa, sfuggita – per ora – a definizioni ed etichette, che ha voglia di unirsi, di condividere e analizzare, di mettere tutto in discussione e fare coscienza di una forma d’arte, e d’azione, densa di intenzioni e contenuti, che vanno ora accolti, esplorati e trasmessi nel tempo e nello spazio.

Che cosa ha mosso una generazione di artisti, ad agire nello spazio di tutti, in luoghi lontani nel mondo, nello stesso momento? Quali responsabilità ed effetti si porta dietro questa azione, rispetto alla città, alle persone, alla percezione comune e individuale? In che modo queste opere desiderano relazionarsi al tempo? Vogliono essere conservate o sono effimere? E ancora, come sostenere la produzione di un gruppo di artisti che sembrano muoversi verso progetti sempre più arditi e sperimentali, fuori dai canoni della produzione tradizionale? E ancora.

A completare i due giorni di ricerca, artisti e personaggi provenienti da altri mondi, creativi e non, si ritroveranno faccia a faccia in delle conversazioni pubbliche, per discutere di stili di vita e processi creativi contemporanei. Saranno infine due serate di festa e condivisione, in cui musica world, micro-architetture e degustazione di eccellenze enogastronomiche si intrecceranno nei suggestivi scorci del Parco della Biodiversità di Catanzaro.