Cristiano Scarapucci: non voglio inventare il futuro, ma contribuire a cambiare il presente.

di Walter Scarfò / WebSiteFacebookInstagram

Rome Startup Week 2018 si è chiusa; è stata una settimana intensa e ricca di incontri. Fra le startup che abbiamo incontrato c’è stata Schoolr, un prodotto rivolto al mondo dell’istruzione, che si pone come obiettivo ambizioso quello di superare l’attuale concetto di “scuola” ma utilizzare le possibilità che il web ci offre, per portare la “scuola” in ogni luogo si voglia fare istruzione.
Ci ha colpito la determinazione ed il carisma del suo founder Cristiano Scarapucci, ed abbiamo voluto incontrarlo nuovamente per conoscerlo meglio.

Cristiano buongiorno, come nasce, non ancora ventenne l’idea di migliorare il mondo dell’Istruzione Scolastica…

L’idea di sviluppare un prodotto utile a migliorare la didattica nasce nel 2012, ero all’ultimo anno del Liceo, avevo scelto un indirizzo Socio Psico Pedagogico; ho sempre preferito materie come psicologia e pedagogia alla matematica. Non ero bravo a scuola, sono stato bocciato 4 volte!

In quel periodo avevo già un blog ed una web radio, dove parlavo di tecnologia. Mi piaceva scrivere ed avevo già fatto una buona esperienza. 

All’uscita da scuola la mia Professoressa di Pedagogia, conoscendo la mia passione verso la tecnologia ed il web, mi chiese se fossi disposto a sviluppare un sito, dove lei potesse condividere con i suoi studenti, materiali didattici di vario genere.

L’idea mi piacque e mi mostrai disponibile a realizzare il progetto, ma tornando a casa il pensiero fisso che mi martellava era: perché debbo fare un sito per un singolo professore ed offrire un servizio a 50 studenti, quando potrei costruire una piattaforma in grado di aggregare un numero indefinito di docenti ed offrire una didattica migliore a migliaia di ragazzi?

L’idea mi piaceva da morire, velocemente mi venivano in mente tantissime idee su come e cosa poter costruire, per paura di dimenticare tutto iniziai a correre verso casa, dove, appena arrivato mi sono affrettato a scrivere tutto.

Arrivò l’estate ma nella mia testa l’ecosistema che avevo immaginato non voleva proprio andare in vacanza, continuavo a pensare a questa cosa, ma mi rendevo conto che, non non avendo ancora compiuto venti anni  rischiavo di non essere preso troppo sul serio.

Fu proprio durante l’estate che incontrai un il mio compagno di scuola Francesco Simeoni, si ricordò del mio ambizioso progetto e mi offrì la sua disponibilità ad aiutarmi, magari anche investendo dei soldi nella realizzazione della mia idea.

Passò un anno, con Francesco non ci sentivamo più, provai ad iscrivermi ad Innovation Lab, ma venni escluso abbastanza velocemente. Stano a dirsi ma è proprio da questa esperienza finita prima del previsto, e da diverse serate chiusi con Sebastiano Dionisi in alcune aule buie della Facoltà di Economia della Sapienza, che nacque come ti ho già raccontato nella breve intervista che mi hai fatto a Rome Startup Week una idea molto vicina a quello che è oggi Schoolr.

Da li è iniziato un percorso che ci ha permesso, dopo mille cambiamenti, di arrivare a febbraio 2017, proprio nel giorno di San Valentino, in cui finalmente riusciamo finalmente a fondare la Società. Mi piace dire a chi mi chiede, se quella data sia casuale che: no, non lo è, ci siamo costituiti il 14 febbraio perché amiamo ciò che facciamo!.

Un progetto ambizioso non piò che avere nella parte emotiva una leva fondamentale per essere portato fino in fondo, credere di poter fare qualcosa di speciale diventa fondamentale per poter pensare di riuscire a realizzare una idea non credi?

Si, perché è l’amore con cui fai qualcosa che rappresenta un valore insostituibile, l’amore si, e di che colore è l’amore se non rosso? Come il logo di Schoolr, una R di colore rosso, un colore che rappresenta forza, velocità, e voglia di cambiamento.

Un’altro motivo per cui abbiamo scelto questo colore è che il rosso è anche il colore con cui a scuola vengono evidenziati gli errori dalle Professoresse.

La R ha invece due significati; il primo è Revolution, e Research.

Spiegaci meglio il significato che dai a queste due parole…

Rivoluzione, perché noi siamo veramente convinti che Schoolr rappresenti una rivoluzione nel mondo dell’Istruizione, Ricerca, perché dal punto di vista pedagogico, una persona che ricerca qualcosa assimila quella nozione molto più velocemente di qualcuno a cui quel concetto viene offerto già pronto.

Inizia da qui il nostro ecosistema, che vorrebbe innovare un settore, quello dell’istruzione che da 500 anni a questa parte non ha mai avuto una innovazione vera e radicale.

L’innovazione non può passare soltanto dall’utilizzo di un Device come una LIM a dispetto di una lavagna vera e propria, ed è su questo che centriamo un prodotto come Schoolr, che non vuole velocizzare il processo educativo ma migliorarlo.

Oggi il concetto di “innovazione” spesso viene avvicinato a quello di “velocità”… l’educazione non deve essere veloce, l’apprendimento ha bisogno di un suo tempo che non è corretto comprimere.

Per arrivare a questa conclusione forse i tuoi studi Socio Pedagogici sono stati utili non credi?

Assolutamente si! Noi crediamo che la soluzione ottimale non sia la ridefinizione completa del sistema scolastico ma sia un ottimo compromesso arrivare alla digitalizzazione di alcuni processi che oggi vengono ancora gestiti in maniera analogica.

Ci piacerebbe poter rendere le scuole più liquide, avvicinandole agli studenti, perché maggiormente in grado di adattarsi ad i ritmi di una vita che si fa sempre più dinamica ed interconnessa.

Ci piace definire Focused Education, il nostro è un modello pedagogico, un approccio “one to one” in grado di centrare la didattica sulle necessità specifiche dello studente.

Nel 2050 la popolazione Mondiale aumenterà di almeno 3 miliardi di persone, il concetto di Scuola intesa solo come luogo fisico non è più attuale.

Proviamo a pensare a paesi in via di sviluppo come l’Africa, contesti in cui la crescita demografica è in costante aumento, abbiamo l’obbligo di farci domande oggi per trovare la soluzione di domani.

La globalizzazione cambierà anche il concetto di educazione, il principio del one to one sarà sempre più centrale in questo settore.

Schoolr è per noi soltanto l’inizio dell’ecosistema che si creerà dopo.

La tua vision iniziale quindi si è rivelata fondamentalmente corretta, Schoolr non sembra poi molto diverso concettualmente da quello che tu volevi fare inizialmente e cioè offrire uno strumento nuovo che sia in grado di migliorare un processo che forse negli ultimi anni si è innovato meno di altri…

Vogliamo migliorare il settore dell’educazione, selezioniamo docenti di qualità, ed offriremo contenuti certificati. Vogliamo offrire la possibilità di contattare docenti che risiedono anche in paesi stranieri, e mettere le famiglie degli studenti nella condizione migliore per gestire il percorso di recupero scolastico dei propri figli.

Un docente su Schoolr potrà creare liberamente la propria offerta didattica, stabilire in autonomia una sua tariffa oraria in base ai suoi skill, abbiamo intenzione di creare un marketplace dell’educazione che permetta a chi offre ed a chi acquista contenuti, di modulare il costo in funzione delle proprie necessità.

Chiarissimo, tutto questo credo che debba comunque avere una user experience semplice ed intuitiva regalando al prodotto una curva di apprendimento molto bassa…

Assolutamente si! Dal punto di vista operativo i tools che Schoolr mette a disposizione dei suoi utenti sono davvero notevoli, oltre ad avere un desktop condiviso, offriamo la possibilità di scambiare immagini, scaricare il contenuto della lavagna virtuale ed archiviarlo come fossero degli appunti; stiamo sviluppando in questo momento e saranno disponibili a breve anche delle lavagne speciali, pensate proprio in funzione della materia che in quel momento si sta studiando.

Abbiamo scelto di centrare molto del nostro progetto sul concetto di “scrittura” manuale più che costruire degli specifici editor per ogni situazione, siamo convinti che dal punto di vista cognitivo scrivere migliori l’apprendimento. Siamo stati fortunatamente supportati anche da Apple su questo, quando poche settimane fa in una delle sue conference ha rilanciato proprio il concetto di quanto sia utile avere una penna in grado di comunicare perfettamente con un device per migliorare il concetto di Learning online.

Questo rende Schoolr un prodotto molto attuale. Non bisogna fare l’errore di pensare che il nostro progetto sia esclusivamente una proiezione futuristica del concetto di scuola, Schoolr è proiettato sicuramente all’istruzione di domani ma è assolutamente in grado di migliorare anche il presente.

Stiamo già avviando delle partnership con diversi Centri Studi, che diventeranno “powered by Schoolr” se condivideranno con noi la nostra vision. Questo migliorerà l’offerta formativa che ogni Centro è in grado di offrire e garantirà a Schoolr di avere una rete sempre più grande.

Un’altro progetto che abbiamo intenzione di rilasciare a breve è uno SchoolrBlog, un ambiente di apprendimento didattico dove rilasciamo dei piccoli tutorial o offriamo soluzioni a piccoli grandi problemi, sarà un’ulteriore elemento di supporto che completerà l’offerta che Schoolr sarà in grado di offrire.

Riuscendo a produrre e gestire materiale didattico di qualità certificata possiamo pensare anche di diventare editori in un futuro prossimo.

Cristiano grazie davvero per il tempo che ci hai regalato, seguiremo con estremo interesse la crescita di Schoolr e ti strappiamo già ora la promessa che fra qualche mese tornerai a trovarci.

Certamente si, grazie a voi.