Il mercato del food delivery a livello globale vale attualmente 83 miliardi di euro e sta vivendo in tutti i paesi un momento di incredibile sviluppo. Questa esplosione, con livelli di crescita previsti del +3,5% ogni anno per i prossimi 5 anni (dati McKinsey), è fortemente sostenuta anche dal digital food delivery, servizio in cui diversi player mondiali si contendono un mercato in continua espansione allargato ormai ad ogni tipologia di cucina. 

Oramai quasi tutti consegnano cibo a domicilio, ma c’è qualcosa di cui nessuno parla. A dispetto della massiccia modernizzazione delle abitudini d’uso del consumatore finale, la digitalizzazione del food delivery ha mancato completamente il dietro le quinte della ristorazione, ovvero proprietari e gestori di locali, senza occuparsi di valorizzare il 90% degli ordini che ancora passano per la tradizionalissima telefonata. 

Il punto di vista dei ristoratori del food delivery

La ristorazione ha subito passivamente la fase di rinascita del food delivery, adattandosi a processi e tecnologie che hanno messo sullo sfondo la gestione tradizionale del business – ancora fortemente radicata al territorio e molto analogica – e trasformando i ristoratori da protagonisti a ingranaggi di un sistema. Basti pensare a come si sia trasformata la routine lavorativa del ristoratore medio: questo deve ogni giorno districarsi fra diversi devices in un’unica postazione di lavoro (stampanti, tablet, cellulare etc), ordinazioni che arrivano nello stesso momento e si sovrappongono fra loro senza comunicare e senza un ordine di priorità compatibile con la preparazione e consegna del cibo. Spetta dunque alla bravura del ristoratore, ordine per ordine, gestire questo sovraffollamento e garantire il proprio standard di qualità.

È questo il contesto in cui si inserisce oggi una della startup vincitrici della Rome Startup Week 2018: Deliverart, la soluzione tecnologica b2b per il food delivery. Scopo di questa startup è digitalizzare i processi del ciclo del delivery – dalla ricezione dell’ordine all’ottimizzazione della consegna – aiutando i ristoratori a gestire efficacemente il loro lavoro e analizzare le proprie performance abbandonando finalmente carta e penna.

La funzionalità core di Deliverart è collocare gli ordini nello slot di tempo più appropriato, con un match in real-time fra le disponibilità del ristoratore e i desideri del cliente, calcolandone in automatico i tempi migliori per la consegna e riducendo al minimo il rischio di errore umano. 

Si tratta di uno strumento immediatamente utilizzabile in qualsiasi città del mondo, che non richiede un know-how specifico, e quindi scalabile, che introduce inoltre un’importante novità nel settore del delivery tradizionale, offrendo anche un dettagliato servizio di reportistica e aggregazione dei dati tipicamente assente nel settore della ristorazione, specialmente nelle PMI.

Deliverart si pone inoltre l’obiettivo di integrare fra loro tutti i diversi canali di ricezione delle ordinazioni: telefono, sito web e ordini vis-à-vis, includendo anche i più famosi servizi di delivery, diventando pertanto un vero e proprio hub delle consegne a domicilio e proponendosi come la piattaforma unica di ricezione degli ordini della ristorazione. Questo la colloca ad un livello intermedio fra le ordinazioni e il ristoratore, semplificando così la gestione dell’attività e completando con l’ultimo tassello la rivoluzione del food delivery.

Deliverart andrà sul mercato entro l’estate 2018 con la versione base del proprio software, ma sta già ponendo le basi della propria crescita stringendo l’occhio ad accordi commerciali a livello globale e implementazioni basate sul machine learning. Il team, che vanta 7 anni di competenza diretta nel settore del delivery e oltre 10 nell’innovazione, è attualmente alla ricerca di investitori e mentor per sviluppare il progetto nelle sue piene potenzialità.

Maggiori informazioni potete trovarle sul sito www.deliverart.it dove lasciare la propria mail per utilizzare il software, oppure scrivendo a info@deliverart.it per saperne di più.